Oggi la maggior parte dei corsi universitari sono a frequenza obbligatoria. Ciononostante, chi ha un lavoro ma vuole in ogni caso studiare per cercare di conseguire una laurea, ha diverse opportunità davanti a sé.
Lo studente lavoratore università è una “categoria” a parte rispetto allo studente non lavoratore, che invece deve frequentare le lezioni (laddove è richiesto l’obbligo, ovviamente). Lo stesso discorso vale anche per lo studente lavoratore scuole superiori, ovvero colui che vuole conseguire un diploma di studi ma lavora e può decidere di fare un esame da privatista o conseguire il titolo di studio presso una scuola privata.
Oltre a questo, gli studenti lavoratori diritti sono leggermente diversi e presentano alcuni vantaggi (essi potrebbero variare da università ad università, per cui è sempre consigliato rivolgersi alla segreteria per avere tutte le delucidazioni del caso).
Gli studenti lavoratori università hanno, ad esempio, delle agevolazioni sul pagamento delle tasse. Nello specifico, gli studenti lavoratori tasse universitarie sono ridotte per coloro che hanno un lavoro a tempo indeterminato oppure determinato a condizione di lavorare almeno 18 ore a settimana o 700 ore all’anno. Se lavoratore autonomo, la condizione fondamentale per avere le studenti lavoratori agevolazioni è quella di avere un reddito annuo minimo superiore ad una certa soglia, solitamente circa 3.500 euro.
La durata di tale esonero vale per tutta la durata dei corsi universitari per studenti lavoratori e fino a tre anni oltre la loro normale durata e può essere parziale o totale.
Che vantaggi ci sono nel conseguire una laurea come lavoratore? Indubbiamente il fatto di avere un titolo di studio prestigioso come la laurea è ancora oggi importante, in alcuni campi in maniera particolare, e poterlo fare senza l’obbligo di seguire i corsi ma con la libertà di portare avanti la propria carriera professionale ed organizzare lo studio come meglio si preferisce, è una cosa che non ha eguali.
